Pochi ignorano l’utilizzo di questo dolce nettare nella produzione di birra eppure il miele è una sostanza ad alta fermentazione che molti sostituiscono allo zucchero. La motivazione è semplice, basta aggiungere una piccola dose di miele affinché la birra assuma un sapore caratteristico e aromatico. Il miele è composto, infatti, da zucchero, proteine, vitamine e ceneri. La sua formazione è un fenomeno della natura, i cui meccanismi non sono del tutto noti. Sembra banale ma è impossibile sintetizzare il miele in laboratorio ottenendo lo stesso gusto di quello naturale, ecco perché le birre al miele utilizzandone diverse tipologie. Ognuna di esse conferisce un sapore unico e con un proprio carattere.
Origini birre al miele
In principio era l’idromele, il famoso nettare degli Dei, una bevanda basata sulla fermentazione del miele e prodotta da diverse civiltà (conosciamo una versione egizia, una greca, una vichinga e una slava). La ricetta di base prevedeva l’utilizzo di lievito, acqua e miele. Le varie società aggiungevano alcuni elementi in base alla loro tradizione, come il malto, le spezie o la frutta.
La birra al miele moderna non ha un’origine certa ma si sospetta sia una creazione anglosassone. La birra veniva ottenuta diluendo l’acqua con miele e cera d’api, addizionando il tutto con spezie aromatiche. Fu la Germania a prendere la ricetta base e ad aggiornarla con frumento e orzo, ottenendo una bevanda molto più carica e bevibile. Ciò le ha conferito un sapore stabile e univoco, facilmente adottabile in diverse culturali e senza un’identità locale che ne annullava la possibilità di distribuzione.
Abbinamenti con le birre al miele
Per abbinare correttamente questo tipo di birra bisogna pensare, in primis, al miele. La correlazione automatica è che il miele sia un must per formaggi e salumi e infatti la birra al miele esalta questi alimenti in maniera delicata e soave. Il gusto raffinato riesce a stemperare anche il sapore corposo di carni arrosto e selvaggina. Il retrogusto dolce la rende anche un facile abbinamento per ogni tipo di dolce. Il consiglio è infatti quello di servirlo con biscottini e pasticcini, così da accompagnare la stucchevolezza dello zucchero in maniera coerente ed equilibrata.
Le caratteristiche di questa birra artigianale
L’anima della birra al miele è dolce ed elegante, ovviamente ne esistono diverse tipologie che le distingue a seconda del tipo di miele utilizzato.
In commercio ne esistono, soprattutto, sei varianti:
- Miele di Acacia, naturale è prodotto interamente da api. Questo miele è utilizzato per la fermentazione di birre chiare e aromatiche, ideale per chi è alla ricerca di un gusto equilibrato e non troppo intenso;
- Miele di Eucalipto, una sostanza molto nutriente che le api raccolgono dai fiori dell’albero. Il sapore ricorda quasi una miscela di liquirizia e caramello, dalle innumerevoli qualità benefiche e contro i malanni invernali. Viene usato per birre ambrate e dal carattere forte, il sapore derivante da questa fermentazione è fruttato e grintoso, non sorprende che sia utilizzato specialmente per Ale, Stour e birre speziate;
- Miele di Cardo e Nespolo è prodotto specialmente in Sicilia ed è caratterizzato da un colore bianco/giallognolo dal profumo inconfondibile. L’aroma è fruttato e ricorda il profumo dei medesimi fiori. Proprio per questo viene utilizzato per la produzione di birre Ale e Lager;
- Miele di Rododendro, raro e pregiato. Viene prodotto anche in Italia nelle aree alpine quando le stagioni climatiche lo permettono. Una birra che utilizza questo tipo di miele è una tipologia speziata, con retrogusto fruttato che sa di mandorle o lampone a seconda delle api che lo hanno raccolto. Bere una birra al miele di Rododendro è sicuramente un’esperienza da provare almeno una volta nella vita;
- Miele di Castagno, una delle più comuni in circolazione. Rispetto ad altri tipi di miele, è molto scuro, con una tonalità che arriva quasi al nero in certi casi. Anche il sapore è molto forte e quasi amarognolo, ideale per birre scure e doppio malto;
- Miele di Abete, uno dei più intensi in circolazione. Ha un colore molto scuro e un odore legnoso e con una sfumatura di cuoio. Viene adoperato per la produzione di birre Pale Ale, Cream Stout, Porter e qualunque tipologia ad alta gradazione.
Ovviamente possono esserci anche altre varietà che utilizzano mieli differenti.
Le migliori birre al miele
La Baladin Mielika è una birra italiana che ha usato il miele d’Erica per questa strepitosa birra. Quest’ultimo è un miele tipico del mediterraneo, con un gusto stucchevole che sa quasi di caramella mou.
La particolarità di questa birra è che sia una Strong Blonde, ad alta gradazione alcolica (9%) ma non è concretamente percepito dal palato in quanto la dolcezza va a smorzare il carattere forte, equilibrandolo in maniera magistrale. La nota finale sa di arancia amara, una vera sorpresa per gli amanti delle birre speciali. Ideale da degustare con formaggio Grana o con carni saporite.
Barbar è una birra belga che rientra anch’essa nelle bionde Strong ma con un’influenza Ale. Il miele viene aggiunto in un secondo step per la rifermentazione e, infatti, è ben percepito fin dal primo assaggio. Nonostante l’alta gradazione alcolica (8%), risulta delicata grazie alle note mielate.
Una versione speciale è la Barbar Cuvée, prodotta in quantità limitata. Ad oggi si è arrivata alla sesta edizione ed è consigliabile acquistarla anche solo per collezione. La fermentazione utilizza miele di Zagara (Arancio e Limone) che le dà una consistenza acida e unica.
Un’altra birra al miele d’Erica è la Brewdog Santa Paws, direttamente dalla Scozia. Questa è una birra natalizia, quindi prodotta in maniera stagionale. Il colore è scuro e con una buona dose di malto che ne rende corposo il gusto ma senza eccessi. Il miele riesce a ben bilanciare questo aspetto, rendendolo dolce e con note caramellate.
Direttamente dallo stabilimento della Delirium Tremens, la Floris Honey è un’altra birra belga al miele ma che presenta alcune diversità rispetto alle altre. La fermentazione non utilizza esclusivamente il miele ma aggiunge orzo e frumento, queste ultime ne equilibrano la dolcezza, rendendola un mix dal sapore incredibile e delicato. La gradazione alcolica è di solo 4,5%, ciò è indice di leggerezza e ottima bevibilità, anche solo per dissetarsi.