Anche quest’anno si è svolto il concorso birra dell’anno, giunto alla sua tredicesima edizione, che premia le birre d’eccellenza del nostro paese oltre al miglior birrificio italiano e sono stati proclamati i vincitori. Il concorso è stato organizzato sempre dall’associazione Unionbirrai in collaborazione con la fiera di Rimini: quest’anno hanno partecipato ben 279 produttori e più di 1500 birre, più della scorsa edizione.
La giuria, composta da 84 esperti provenienti da molti paesi del mondo, ha scelto le cinque migliori birre nell’ambito di ogni categoria e ha riservato il podio alle prime tre oltre a una menzione d’onore per la quarta e quinta birra classificata.
Il birrificio dell’anno è stato Crak Brewery, un produttore il quale, con tre birre in concorso tra le meglio posizionate, ha avuto il miglior punteggio.
Tra le birre chiare a bassa fermentazione, con bassa alcolicità, di ispirazione sia tedesca che ceca c’è la vetra – vetra pils, mentre tra quelle di ispirazione europea ha vinto il birrificio benaco 70 – helles.
Nella categoria delle birre chiare e ambrate, con bassa fermentazione, caratterizzate da luppolo d’aroma e d’amaro, di tipo americano al primo posto si è piazzata la oldo – reggia, mentre tra quelle di ispirazione anglosassone la birra mc77 – bastogne – new england edition.
Nella categoria delle birre chiare e ambrate, con fermentazione ibrida e bassa alcolicità, di ispirazione tedesca oppure americana ha vinto il birrificio benaco 70 – kolsch, mentre tra le birre ambrate e scure a bassa fermentazione d’ispirazione tedesca il birrificio val rendena – brenta bräu special winter zeit.
Sarebbe troppo lungo elencare per ciascuna delle numerose categorie di birra, tutte le vincitrici, ma possiamo solo menzionarne alcune, come ad esempio la p3 brewing – 50 nodi, la crak brewery mundaka, o la birra muttnik – bolik.
Tantissime birre hanno avuto premi o menzione d’onore in varie categorie, come ad esempio in quella con l’uso di caffè e/o di cacao, con l’utilizzo di cereali speciali, la categoria delle birre affumicate e torbate, o affinate in legno o ancora con uso di frutta, di castagne, di miele.
Infine, tra le birre di ispirazione libera e che non rientrano in nessuna categoria, ha conquistato il primo posto quella del birrificio Birranova – gran bay.
Origini Birre ad Alta Fermentazione
La prova scientifica della più antica produzione di birra risale a circa 5000 anni fa, in Asia, tra la popolazione dei Sumeri. Circa cinquecento anni dopo, tra il Tigri e l’Eufrate, una tavoletta assira nomina esplicitamente questa bevanda e cita il mestiere del birraio.
Sembra che le qualità di birra vendute nel mercato di Babilonia, fossero circa venti, ma le più diffuse erano solo quattro: la “bi-se-bar”, una birra d’orzo, la “bi-gig”, una normale birra scura, la “bi-gig-dug-ga”, una birra di alta qualità, scura e la “bi-kal”, la migliore birra.
La birra a quel tempo aveva un significato anche religioso e rituale e si beveva durante i funerali al fine di celebrare il defunto. Era offerta alle divinità per dare riposo al trapassato.
La birra successivamente si diffuse attraverso il Medio Oriente. La ricetta araba su antiche iscrizioni riportava che la materia prima erano pani d’orzo germinati e cotti, i quali fornivano il malto che, sbriciolato con aggiunta di acqua, produceva una spontanea fermentazione alcolica e la trasformazione in birra. A quel tempo esistevano già diversi tipi di birre: le scure, le chiare, le forti, le dolci e le birre aromatiche e si usavano nomi differenti per indicare le birre realizzate con diversi cereali: le birre “sikaru” erano quelle con orzo, le “Kurunnu” le birre di spelta.
Anche nell’antico Egitto la birra era importante: era chiamata “zithum”, ed era la bevanda nazionale. Aveva un gusto forte, forse aveva 12°, ed era aromatizzata con lupini.
Anche i Greci apprezzavano e consumavano la birra, anche parecchia, in occasione delle feste che si svolgevano in onore della dea delle messi Demetra.
In Italia gli Etruschi furono i primi a produrre e bere birra e contagiarono anche i Romani. Tra i popoli barbarici i bevitori di birra più strenui erano i Celti e i Germani.
Nel Medioevo la birra divenne protagonista soprattutto per opera dei monasteri, che fecero un salto di qualità per la produzione della birra e introdussero nuovi ingredienti, tra cui il luppolo. Le birre infatti prima erano aromatizzate con delle erbe, spezie, cortecce d’albero o bacche.
In Gran Bretagna la birra era prodotta dalle massaie e portata alle feste parrocchiali, in cui era venduta per beneficenza per manutenzione di conventi e chiese. Divenne bevanda nazionale quando l’acqua usata era bollita e sterilizzata e la bevanda dava garanzie in un periodo nel quale l’acqua era infetta.
In Baviera nel 1516 fu promulgato l’editto sulla purezza, tuttora vigente in Germania, che stabiliva che la birra doveva essere prodotta solo malto d’orzo, con acqua e luppolo e nessun altro ingrediente.
Abbinamenti con le Birre
L’abbinamento tra la birra e il cibo può donare dei sapori intriganti e inaspettati. Rispetto all’abbinamento tra cibo e vino, quello della birra consente molte combinazioni diverse. All’inizio le tantissime varietà di birre complicano i tentativi di abbinamento ma poi ci si può sbizzarrire.
È difficile schematizzare abbinamenti precisi come con il vino ci sono linee guida da seguire per far sì che gli elementi siano bilanciati perché nessuno deve sopraffare l’altro.
I criteri di fondo per l’abbinamento tra cibo e birra sono il contrasto e la concordanza e si possono così sintetizzare:
– abbinare l’intensità: a piatti delicati si abbinano birre delicate, con piatti intensi le birre intense.
– la ricerca di armonie: bisogna trovare punti in comune tra il cibo e la birra da accompagnare tenendo in considerazione sia gli ingredienti che il metodo di preparazione del cibo
– i fattori di contrasto: la dolcezza, l’amaro, il piccante e la sapidità sono i fattori che interagiscono e il cibo e la birra si bilanciano con essi.
Altri due consigli:
1. Tener conto sempre delle tradizioni dei diversi paesi, perché i sapori di ricetta tipica torna anche nella preparazione delle birre del luogo. Ad esempio un piatto inglese si abbina perfettamente a una birra inglese e un piatto tradizionale piemontese possiede gli stessi aromi della birra prodotta nella zona.
2. Non bisogna mai dimenticare la stagione: meglio bere delle birre leggere in estate e quelle più alcoliche in inverno perché sia le birre che i piatti della medesima stagione naturalmente si abbinano.
Le caratteristiche di questa birra artigianale
L’associazione di categoria Unionbirrai è l’organo di controllo per l’uso improprio sull’etichetta del termine “artigianale”, secondo la legge vigente, ma dal punto di vista del gusto non esiste in effetti una vera e propria definizione di birra artigianale.
La birra artigianale è un prodotto meno diffuso e spesso amato da intenditori: è una birra che non è pastorizzata ed è prodotta senza l’uso di conservanti e usando ingredienti di prima qualità.
Tra le caratteristiche di una birra artigianale troviamo:
· la differenziazione del gusto: ogni birra “artigianale” ha un tipo di sapore che è inconfondibile;
· la pastorizzazione: la birra artigianale non è sottoposta al processo di pastorizzazione, quello in cui le bottiglie sono portate a 60°, con vapore, per circa 30 minuti; in questo modo si uccidono i microrganismi e si garantisce una più lunga conservazione alle birre industriali;
· la filtrazione: una birra artigianale non è filtrata per preservare al meglio le componenti e per esaltare il profilo organolettico con sapori e aromi inconfondibili;
· nessun conservante o additivo chimico: gli ingredienti vengono selezionati e non si aggiunge nessun conservante né additivo chimico.
Le migliori Birre
Nel sito birredamanicomio.com è possibile trovare e acquistare birre appartenenti a una selezione delle migliori birre provenienti da moltissimi paesi in tutto il mondo. È possibile inoltre scegliere la birra preferita selezionando il gusto (amaro, corposo, dolce, ecc.), oltre alla tipologia e alla nazione.
Acquistando una delle birre disponibili nel sito è possibile scegliere anche il formato tra piccolo, medio, grande o addirittura magnum, in funzione delle singole esigenze.
La selezione può essere esaminata ordinandola in base alla popolarità, per prezzo crescente o decrescente e si possono anche selezionare le ultime novità in commercio.